Malattia dell'Alzheimer: 7 consigli per prendersi cura di un malato d’Alzheimer in estate
- Admin
- 4 ago 2017
- Tempo di lettura: 2 min
LA NOSTRA ASSOCIAZIONE VUOLE ESSERE UN SEGNO DI RISPETTO PER IL MALATO E UN SOSTEGNO PER LA FAMIGLIA

D’estate, prendersi cura di un familiare con l’Alzheimer diventa più difficile. Le alte temperature, il venir meno di una certa quotidianità e minori formalità, infatti, possono creare non pochi problemi, sia al malato che alla sua badante. Bisogna tenere presente soprattutto che la stanchezza, le vertigini e la spossatezza provocate dal sole in un anziano con demenza, di per sé più fragile, hanno ricadute più gravi e per questo è necessario prendere maggiori precauzioni rispetto agli altri mesi dell’anno. Ecco qui 7 semplici consigli per una gestione pratica delle problematiche:
1. Dare spesso da bere al malato anche se non lo chiede; 2. Anche qualora l’anziano tenda a prepararsi i pasti da solo, assicurarsi sulla quantità, sulla varietà e sulla conservazione degli alimenti; 3. Prestare attenzione alla dieta dell’anziano e a improvvisi cali di peso; 4. Attenzione alla somministrazione dei farmaci: chiedere al medico gli eventuali effetti collaterali che mal si sposano con le temperature bollenti e se è il caso di modificare la terapia per la stagione estiva; 5. D’estate i casi di scomparsa di un malato di Alzheimer tendono ad aumentare: se non lo si dovesse individuare nel giro di poco tempo, allertare le Forze dell’Ordine con indicazioni precise sulle abitudini della persona; 6. Se l’anziano volesse uscire proprio nelle ore cosiddette “a rischio”, per evitare di innervosirlo, basta mostrare l’orario sull’orologio per programmare l’uscita nelle ore più fresche. Non va dimenticata la protezione di un cappello e di fargli indossare indumenti freschi, evitando i tessuti sintetici che non lasciano traspirare la pelle; 7. Gli effetti negativi del caldo aumentano in presenza di malattie croniche. A rischio, soprattutto, gli anziani che soffrono di patologie che danneggiano i meccanismi cardiaci (ischemie e infarti), che limitano la respirazione, o ancora che interferiscono con l’equilibrio di acqua e sali minerali, come nel caso di insufficienze renali. Prestare attenzione al fatto che la persona con demenza, se è già avanti con la malattia, difficilmente si accorgerà del suo stato di malessere e non sarà in grado di esprimerlo in maniera adeguata.
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